CENNI BIOGRAFICI

Architetto Pietro Barucci

Pietro Barucci (1922) si laurea con lode nel luglio 1946 e apre lo Studio professionale a Roma nel 1947.

Dal giugno 1942 al settembre 1944 è stato prima allievo e poi ufficiale di Stato Maggiore nella Marina Italiana. Imbarcato su una nave da battaglia, ha partecipato a scontri aeronavali contro forze aeree tedesche ricevendo un encomio solenne.

Alla Facoltà di Ingegneria di Roma è stato Assistente di Giuseppe Nicolosi (1947/48) nel Corso di Architettura e Composizione Architettonica. Alla Facoltà di Architettura di Roma è stato Assistente di Arnaldo Foschini (1946/55) e di Adalberto Libera (1962/63) nel Corso di Composizione Architettonica; poi Professore a contratto negli anni Ottanta. Nel 1995/96 ha tenuto all’Università di Harvard a Cambridge (USA) un seminario di sette settimane sull’edilizia pubblica abitativa italiana nella seconda metà del Novecento. E’ stato invitato a tenere seminari di studio presso le Università di Roma, Venezia, Napoli.

Dal 1950 al 1960 si occupa della redazione di progetti di edilizia residenziale pubblica in veste di capogruppo, come nel Quartiere INA Casa a Livorno-Coteto e nel complesso IACP del Quartiere Stadio-La Rosa di Livorno. A Roma nei primi anni Sessanta realizza il Centro Direzionale del Piazzale Caravaggio per 3.000 addetti, e l’edificio per uffici dell’ENPAM (Ente Nazionale Previdenza Assistenza Medici) in via Torino 38.

In contemporanea P.B. partecipa con esiti positivi a vari importanti concorsi di architettura: come capogruppo in un organico formato da G.Barucci, L.Benevolo, C.Melograni, U.Sacco, ottiene il secondo premio ex aequo al Concorso per la Biblioteca Nazionale di Roma; in collaborazione con B.Di Gaddo vince il Concorso per il Mercato Ittico di Livorno; in collaborazione con G.Barucci e U.Sacco vince il premio per la ricerca tecnologica nel Concorso per la Casa Unifamiliare Europea alla Fiera di Gand (Belgio).

Durante gli anni Sessanta, è stato incaricato di vari piani urbanistici in Tunisia e, a seguito di Concorso Internazionale, in Etiopia. In entrambi i casi ha aperto sedi locali dello Studio dove ha svolto i temi affidatigli dai rispettivi governi, in collaborazione con personale qualificato appositamente inviato dall’Italia.

Negli anni centrali della sua attività P.B. si è anche dedicato allo studio dei problemi dell’industrializzazione edilizia e dei sistemi seriali, con speciale riguardo alla residenza e all’edilizia scolastica, svolgendo ruoli rilevanti nel settore produttivo, sia nella progettazione sia nella realizzazione, collaborando e/o partecipando con importanti aziende italiane e straniere. In particolare ha studiato i rapporti tra impianto urbano, tipologia edilizia e tecnologia, con costante attenzione agli sviluppi del movimento moderno. Ha visitato per studio o per lavoro numerosi Paesi tra cui Francia, Gran Bretagna, Olanda, Germania, Danimarca, Svezia, Finlandia, Tunisia, Etiopia, Giappone, Stati Uniti, Australia.

La vastissima opera professionale continua negli anni Settanta con numerose realizzazioni nel territorio romano: in qualità di capogruppo coordinatore, il piano urbanistico e i progetti edilizi dei comparti IACP del Quartiere Laurentino 38 (per 30.000 abitanti); in collaborazione con L.Passarelli e M.Vittorini, il Quartiere di Torrevecchia. Continua poi con gli interventi al Quartiere Tor Bella Monaca (per 1.730 alloggi), e al Quartiere Quartaccio (per 4.000 abitanti), quest’ultimo segnalato al Premio Regionale In/Arch per il Lazio 1990.

Del 1982-93 è la partecipazione al Piano Straordinario Edilizia Residenziale di Napoli, PSER, quale consulente responsabile del Consorzio Concessionario degli interventi di riqualificazione dei quartieri San Giovanni e Barra, vincendo il Premio Nazionale In/Arch 1991/1992 per gli interventi di riqualificazione del Casale di Barra.

Per questo contesto territoriale P.B. ha progettato e realizzato opere complesse: 1.700 alloggi distribuiti in vari ambiti e attrezzature di servizio di vario livello (tra cui Uffici Circoscrizionali, Comandi di Polizia di Stato e di Carabinieri, Parchi pubblici, Centri culturali e per anziani, una Pretura, una Chiesa parrocchiale).

All’inizio del nuovo millennio dopo aver chiuso lo studio professionale P.B. si dedica a una riflessione sul passato, alla scrittura di note autobiografiche e al riordino della produzione dello studio.

La Soprintendenza archivistica per il Lazio dichiara di notevole interesse storico l’archivio professionale dell’architetto con provvedimento del giugno 1999. Il materiale è donato all’Archivio Centrale dello Stato nell’ottobre del 2008.

Pietro Barucci riceve il Premio alla carriera IN ARCHITETTURA  2020 – Lazio e nel novembre 2022 l’Istituto Nazionale di Architettura gli dedica un tributo per celebrare i suoi 100 anni e 70 anni di attività.

Il 6 maggio 2023 viene a mancare a Roma alla veneranda età di 100 anni.

Pietro con i suoi otto bisnipoti

Intervista a Pietro Barucci del 2015